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STORIA 

La scoperta del metodo è avvenuta nel 1987, attraverso un'osservazione casuale:  " Un giorno, passeggiando in un parco, notai che alcuni pensieri inquietanti  che avevo erano improvvisamente spariti, notai che quando ritornavo con la mente a quei pensieri essi non erano più disturbanti e presenti come prima. L'esperienza passata mi aveva insegnato che i pensieri disturbanti hanno un determinato ciclo tendono a manifestarsi coscientemente fino a quando coscientemente si fa qualcosa per cambiarli. Ciò che mi colpì quel giorno fu che i miei pensieri disturbanti stavano sparendo e modificandosi senza alcuno sforzo cosciente. Affascinata, cominciai a prestare molta attenzione a ciò che stava succedendo. Notai che quando i pensieri disturbanti mi tornavano alla mente i miei occhi cominciavano a muoversi avanti e indietro in una linea diagonale. Di nuovo i pensieri scomparvero, e quando li riportai alla mente la loro carica negativa si era notevolmente ridotta. A quel punto cominciai ad eseguire i movimenti oculari deliberatamente mentre mi concentravo sui vari pensieri e ricordi disturbanti e mi accorsi che anche questi pensieri sparivano e perdevano la loro carica emotiva. La mia meraviglia cresceva mentre cominciavo a vedere i potenziali effetti benefici di questo effetto."  ( da Francine Shapiro , testo-EMDR- Mc Graw-Hill pp 2).

L'antecedente della scoperta risale a circa dieci anni prima, quando, nel 1979, mentre F.Shapiro (l'ideatrice del metodo) stava scrivendo la sua tesi di dottorato in letteratura, ricevette una diagnosi di tumore. In seguito l'autrice riferisce che quel momento fu uno spartiacque nel corso della sua vita e da lì in poi iniziò a studiare i rapporti tra la mente e i fattori esterni di  stress, cercando di capire quali fossero i metodi psicologici e fisiologici per potere supportare meglio le condizioni di salute . Il primo studio controllato risale sempre al 1987 , e venne effettuato su persone che rientravano nella diagnosi di DIstrubo Post Traumatico ( reduci del Vietnam, vittime di stupri). 

Il primo soggetto traumatizzato a cui venne applicato il metodo era un reduce del vietnam che chiamerò D., che presentava un ricordo angosciante relativo ad un esperienza in un campo di combattimento negli anni 60': mentre stava scaricando dei cadaveri da un elicottero di soccorso, un compagno gli si avvicinò comunicandogli una notizia molto triste relativa ai corpi che stava scaricando. Shapiro chiese a D. di tenere in mente la scena mentre con gli occhi seguiva le sue dita; dopo due o tre set di movimenti il reduce riferì che la scena era cambiata: la parte uditiva del ricordo era sparita, tutto quello che vedeva era la bocca del compagno che si muoveva, senza suoni. In seguito ad altri movimenti oculari la scena si era trasformata in una "scaglia di vernice sotto l'acqua" e ora D. si sentiva calmo. " posso finalmente dire che la guerra è finita e posso dire a tutti di tornare a casa" disse. Quando Shapiro gli chiese di richiamare l'immagine del Vietnam, D. ricordò la prima volta che che aveva volato su quel paese, quando gli era sembrato un "giardino paradisiaco". Sei mesi più tardi gli effetti positivi si mantennero , l'immagine disturbante non era più apparsa dopo il trattamento. ( riassunto da Cap 1 EMDR)

COME FUNZIONA

Il metodo EMDR si inserisce nel modello dell' Elaborazione Accellerata dell'Informazione, chiamato anche AIP , da  Adaptive Information Processing ( Shapiro 1993,1994) .Il presupposto di tale modello è che esiste un equilibrio neurologico, in cui sembra che l'informazione vada verso una "risoluzione adattiva", per cui se avvengono collegamenti con le associazioni adeguate, l'esperienza è usata in modo costruttivo da parte del soggetto, è integrata in uno schema cognitivo-emotivo positivo.

Quando una persona subisce un trauma psicologico sembra che avvenga uno squilibrio nel sistema nervoso che non consente a quest'ultimo di funzionare e l'informazione acquisita al momento dell'evento, incluse le immagini, i suoni, l'emotività e le sensazioni fisiche viene conservata a livello neurologico nel suo stato disturbante. Perciò il materiale originale continua ad essere innescato da una serie di stimoli interni ed esterni e si esprime sotto forma di incubi, flashback e pensieri intrusivi. L'ipotesi è che i movimenti oculari (o stimoli alternativi) usati nell' EMDR inneschino un meccanismo fisiologico che attiva il sistema dell'elaborazione dell'informazione.Sono state ipotizzati vari meccanismi per spiegare questa attivazione e facilitazione dell'informazione : doppia focalizzazione su passato e presente, effetto differenziale di scariche neurali, decondizionamento causato da una risposta di rilassamento..

Nell' EMDR quando chiediamo al paziente di riportare alla mente un ricordo del trauma potremmo creare un legame fra la coscienza e l'area in cui l'informazione è immagazzinata nel  cervello . Attraverso i set di movimenti oculari, spostiamo l'informazione immagazzinata -disturbante, a una velocità accellerata, lungo i sentieri neurofisiologici adeguati fino alla sua risoluzione adattiva. Questo accade poichè sembra che la tendenza naturale del sistema di elaborazione dell'informazione del cervello sia quella  di portarsi verso uno stato di salute mentale; tuttavia se il sistema viene bloccato o scompensato dall'impatto di un trauma e si avranno risposte disadattive  e tali risposte potranno essere innescate da stimoli attuali o forse dal tentativo del meccanismo di elaborazione dell'informazione di risolvere il trauma. 

Le informazioni sono immagazzinate nel cervello in reti mnestiche, un concetto che potremmo associare metaforicamente ad una serie di canali nei quali i ricordi, pensieri e immagini emozioni e sensazioni correlate sono associate tra di loro.Quando viene usato l' EMDR al paziente viene chiesto di concentrarsi su un target ovvero su un ricordo o un immagine specifica: una persona, un evento reale, sensazioni fisiche o pensieri. Nel modello AIP  questo target viene chiamato nodo perchè esso ha una posizione cardine all'interno del materiale associato fisiologicamente.

Per esempio se il paziente riferisce che il suo problema è il modo in cui reagisce nei confronti del suo capo, il terapeuta può focalizzarsi sull'immagine del volto del capo , che verrà considerata un nodo a causa della costellazione di esperienze correlate che la circonda. Tali associazioni possono comprendere alcune esperienze con il capo o con altre figure autoritarie, ad esempio il padre del paziente. Se l'obiettivo della terapia è che il paziente reagisca al target con calma, è importante ripulire ogni canale rielaborando tutto il materiale legato a quel nodo e immagazzinato in maniera disfunzionale. 

UNA TERAPIA BREVE

L' EMDR è considerato il trattamento evidence based per il DPTS ( Disturbo da stress traumatico), validato da più ricerche e pubblicazioni di qualunque altra psicoterapia nel campo del trauma. E' approvato dall' American Psychological Association (1998-2002), dall' American Psychiatric Association (2004), dall' nternational Society for Traumatic Stress Studies (2010), dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2002 e dal nostro MInistero della Salute nel 2003.  Gli aspetti vincenti dell'Emdr sono la rapidità di intervento, l'efficacia e la possibilità di applicarlo a persone di qualunque età, compresi i bambini: spesso i sintomi dei bambini sono la conseguenza di eventi traumatici vissuti direttamente da più piccoli ma anche vissuti dalle figure di riferimento e dalla famiglia in generale. 

BIBLIOGRAFIA

 EMDR. Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari. F.Shapiro. Mc-Graw Hill 2002 

Shapiro, F. (1989a). Efficacy of the eye movement desensization procedure in the treatment of traumatic memories. Journal of Traumatic Stress Studies, 2 199-223.

Shapiro F. (1989b). Eye Movement Desensization a new tratment for post traumatic stress disorder. Journal of Behaviour Therapy and Experimental Psychiatry, 20 211-217.

Sito 

www.emdr.it

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